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Dizion. 5° Ed. .
AIOLO e AIUOLO
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pag.331
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AIOLO e AIUOLO. Definiz: | Sost. masc. Rete da pigliare uccelli, che si adatta in sul piano, o aia, dove è fatto l’aescato. Così detta dall'aiola su cui si tende. − | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 517: È un’altra generazione di reti,.... che comunemente è chiamata aiuolo, ch'è di due reti non molto grandi, ma spesse e forti, che in ciascun capo si congiungono e si ficcano in terra, dilungate dalla parte di mezzo, e hanno quattro mazzuole, con le quali si lievano in alto. | Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 514: Sieno due reti grandi, poste in ciascun capo, sì come reti aiuoli, i quali alcuni chiamano copertoio. | Esempio: | Olin. Uccell. 55: Modo d’uccellare all’aiuolo, o con l’aescato. |
Definiz: | § I. Tirar l’aiuolo, figuratam. vale Non lasciar fuggire l’occasione di avvantaggiarsi comecchessia, Usare artifizio per conseguire alcuna cosa: tolta la similitudine dal tirar questa rete a quanti più uccelli capitano. − | Esempio: | Bocc. Laber. 93: Non vorrei che tu credessi, per udire divino ufficio, o per adorare, v’entrasse, ma per tirar l’aiuolo. | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 89: E quando era cavaliere, e quando medico, e quando giudice, e quando uomo di corte, e quando barattieri, come meglio vedesse da tirare l’aiuolo. | Esempio: | E Sacch. Nov. 2, 91: Io voglio andare a tirare l’aiolo a cinquanta fiorini, s’io posso. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 18, 146: Dove tu vai, to’ sempre qualche cosa, Ch'io tirerei l’aiuolo a una chiosa. | Esempio: | E Pulc. L. Morg. 19, 131: A ogni cosa tirava l’aiuolo, E faceva ogni cosa alla moresca. | Esempio: | Soldan. Sat. 33: Le vere [mani] intanto tiravan l’aiuolo Alle borse di quei ch’erano accanto. |
Definiz: | § II. Tirar l’aiuolo, vale altresì Tirare i tratti, Morire; tolta la similitudine dai movimenti che fa colui che tira l’aiuolo. È però modo basso. − | Esempio: | Lipp. Malm. 9, 27: E gli facean tirar presto l’aiuolo, O col ferirlo, o col tirarlo a basso. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 437: Tirar l’aiuolo, altramente Tirare il calzino, Morire; dalle convulsioni che fa il moriente; frasi con molte altre tutte buffonesche, inventate dalla licenziosa volgar gente per levarsi, cred’io, stoltamente dalla fantasia l'orribile immagin di morte. | Esempio: | Fag. Rim. 1, 18: Vide la pelle d’un leon ch’avea Tirato minze, o vogliam dir l’aiuolo. |
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